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giovedì 30 marzo 2017

Professione Bomber

Nella mia vita come nella partitella del giovedì sera ho sempre fallito. 
Mi infilo gli scarpini e il mio completo arancione fluo che mia madre sostiene essere stato rubato direttamente da un netturbino. 
Guardo Scroto, il compagno di squadra che non si sa per quale ragione ad ogni partita subisce una pallonata nei testicoli lasciando la sua squadra sistematicamente in 9. Mi guarda sorridente ignaro del proprio destino.
"ehi Luca questa sera quante ne prendiamo"
"spero non troppe Scroto, l'ultima abbiamo giocato bene però" sostengo fermamente.
"L'ultima volta abbiamo giocato contro un gruppo di 60enni". 
Me ne vado via sdegnato. Quei dannati vecchietti erano assatanati, cosa ne deve capire lui. Finirà monopalla anche stasera, penso soddisfatto. 
Finalmente la partita inizia. 
La mia prima partita dopo mesi di stop. Mesi in cui ho raccolto ben poco se non offese, umiliazioni e rabbia. Tanta rabbia. Quella non manca. 
Mentre filosofeggio incurante della partita, Vecchio, l'anziano della squadra mi insulta in bergamasco con parole mai udite. Perdo l'uomo che dirigendosi verso la porta segna con estrema facilità. 
"Orco digh***, terù del fi***, po ti mader l'è ***". Faccio finta di non sentire. Sono certamente le sue ultime partite, penso. Nonostante Vecchio sia il più prestante di tutti noi, forse alla soglia dei 70 inizierà a mollare. 
E così iniziano ad infilarci 3, 4, 5 goals. 
Filantropo, il fantasista della squadra regala anche un paio di autogol. 
Sofferenza, umiliazione e rabbia. Tanta rabbia. 
Perfetto, penso, mentre Mendace, il più falloso degli avversari mi colpisce con una gomitata sul pomo d'Adamo sostenendo di non aver fatto nulla. Cado a terra. Vedo ad altezza dell'erba Scroto disteso e con gli occhi iniettati di sangue a causa di una pallonata sui coglioni. Te l'avevo detto, penso. Mi alza il medio leggendomi nel pensiero. vecchio si mette le mani nelle calvizie e Kelly, il nostro portiere raffinato chiude la bocca a culo di gallina scuotendo la testa. 
È tutto in regola. 
È questa la mia vita. 
Sofferenza e rabbia. Tanta rabbia. 
Ma è in quel momento che vedo entrare un bambino sulla soglia del campo. Il pallone è enorme rispetto a lui e lo tiene stretto a sè. Gli occhi pieni di emozione. Mi ricorda qualcuno, il suo animo è privo di angosce. Solo passione. 
Sento una forza incredibile. Che esempio stiamo dando a quel bambino? Da terra grugnisco un "dai cassho ragafsci, diamosci dentro". Scroto si rialza, saltella. Sembra aver perso il dolore. 
Vecchio batte le mani per incitarci. Kelly si sistema in porta con le gambe ben piantate a terra...e io....mi preparo in attacco. 
Sarò il miglior netturbino CAZZO! 
I ragazzi sembrano rivitalizzati, ad ogni tiro in porta il bambino apre la bocca nemmeno fossimo in serie A. Tifa per noi! La responsabilità è ormai troppa!
RAGAZZI LE NOSTRE VITE FANNO SCHIFO, MA LUI POSSIAMO ANCORA SALVARLO! SARÀ un vincente! Siamo ancora sotto di 1. 
La palla va in corner. 
VECCHIO appoggia il pallone sulla lunetta. Rincorsa. 
Scroto si lancia in mezzo all'area ma io rimango fermo a metà campo. 
Non è la paura a governarmi ma solo l'irrequietezza, un'accresciuta percezione delle cose. Guardo il bambino, Vecchio ha già capito tutto. 
Scatto. 
Vecchio finta un cross alto ma in realtà effettua un passaggio rasoterra teso e silente verso di me. 
Carico il tiro. Di sinistro. 
Mano sinistra bassa a bilanciare il corpo, braccio destro in alto per caricare la potenza. 
Impatto il pallone con una violenza impensabile. Sento lo schiocco del pallone e poi il silenzio. La sfera supera la difesa avversaria formando una linea immaginaria. 
Il pallone violentemente si insacca colpendo la rete e la protezione di metallo che a causa dell'impatto cade a terra. 
Mi giro, vedo il bambino andarsene via soddisfatto. 
Sorrido.
In tutti questi mesi non ho mai sorriso, credendo di essere una persona inutile. Un buono a nulla. " non sai fare un cazzo", "ritirati", "fai altro", "non soddisfa le nostre aspettative". 
Eppure qualcosa questa sera l'ho fatto. 
E NESSUNO DI VOI POTRÀ PORTARMELO MAI VIA. 
Una volta nella vita abbiamo tutti bisogno di segnare con il sinistro.

Ogni riferimento ad orchiti, persone o cose è puramente casuale e frutto della mia innata fantasia (oltre che calcistica) da blogger. 
Riferimento giurisprudenziale: Cassazione 33557/06 è reato il fallo grave in una partita amichevole di calcetto