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giovedì 19 marzo 2015

Il Drago di Lerna

La forza dei terroristi è quella di colpire palesemente nell’ombra. Un ossimoro ben congegnato. 

Come nel modello panottico abbiamo paura di essere colti di sorpresa senza alcun preavviso o motivazione. 

Ma il terrorismo non è solamente uomini incappucciati e teste mozzate trasmesse via cavo. 

Viscido serpeggia nei nostri palazzi silenzioso e preparato. Pronto a mordere. 

Il terrorismo sceglie bene i suoi sicari. Li vedi girare intorno alla loro vittima con sguardo rassicurante e il loro abito in cachemire misto seta. Senza sosta. Lentamente procedono all’esecuzione, giorno dopo giorno, fendente dopo fendente. Ma ciò che si portano via non è la tua testa, sono i tuoi ideali, le tue convinzioni, le tue speranze. Come Boia della tua coscienza ti accompagnano sornioni sul patibolo facendoti vacillare. "Forse ho sbagliato io. Forse il mondo che volevo non esiste”. 

E così ti ritrovi ad essere tu l’imputato dei crimini da loro stessi compiuti. 

E più lo combattiamo e più si sente invincibile. Come un’idra si moltiplica e rinvigorisce sotto attacco. E diveniamo suoi nemici e protettori allo stesso tempo. 

Non c’è soluzione né via di fuga al terrorismo. Intingere le nostre frecce nel suo stesso sangue avvelenato per ferirlo ci renderebbe simili. 


Possiamo solo addormentarci, ogni sera, senza avere alcun timore. Perché i mostri sono sempre esistiti. Ma quando la luce viene accesa, si mostrano per ciò che realmente sono e nulla ci può più spaventare. 

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