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martedì 29 luglio 2014

Psiconalisi di un ritratto

Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale e frutto di immaginazione. I post non vogliono ledere la sensibilità di alcuno. L'art. 21 della nostra Carta Costituzionale sancisce la libertà di pensiero e di stampa, cardini inviolabili della nostra società e della nostra democrazia.


Lei è li che mi osserva, ogni giorno, da quando sono nato. Arrotola il suo foglio di carta mentre una spallina le sta per cadere. Le labbra sembrano accennare qualcosa. Così da sempre, nella sua infinita immobilità semovente. 
Se non fosse un’immagine dipinta su un quadro le chiederei volentieri la differenza tra beni fungibili (un libro) ed infungibili (un quadro di Picasso). Sono certo che mi manderebbe a cagare, o penserebbe che io sia pazzo, perché altro non è che olio su tela. 

Mentre mi limono virtualmente l’immaginaria ragazza ricevo una telefonata. “prònto (la ò aperta), parlo con Luca Bilardo. 

Ancora con questa storia. Nella mia vita ho subito decine di storpiature: Banardo, Di Lardo, Binardo, Denaro. Questa mi mancava.

Dall’altra parte della cornetta una signorina dalla voce caricaturale (alla Chipmunk) inizia a raccontarmi alla velocità della luce le nuove offerte del suo atelier di moda. 

E tra un no signorina,un la prego sono impegnato e un porca troia (ma solo accennato e con educazione) Gualtiera mi ha già fissato un appuntamento per farmi provare degli abiti sartoriali. Rimango inerme con la cornetta in mano. 

La mia dolce metà affissa sul muro mi osserva, il suo sguardo sembra rimproverarmi. “Non hai avuto le palle mi dice”, “come sempre insomma”. L’ho delusa, penso. 

Prendo coraggio, e richiamo Gualtiera.

“Salve sono Bilardo (ormai sono immerso completamente nella parte), volevo dirle che non mi interessa nessun abito”. Sono veramente infuriato. Ma qualcosa mi colpisce. 

La ragazza scoiattolo mi supplica. “La prego”.

Le dico va bene, ci vediamo a settembre.

La mia donna bidimensionale mi guarda sprezzante. “Non dovevi avere pietà, sei il solito cazzone sentimentale”. Ma no dai. 

“Appena una ragazza frigna tu subito dietro come un pappamolla”. Vabbè non esagerare.

“Sicuramente ti rifilerà una giacca a tre bottoni come voleva fare con quel tuo amico”. Eh vabbè alla fine stanno bene.

“Hai fatto la solita cagata, non hai costanza, non ti impegni in nulla, gli altri sono sempre più avanti di te, non farai strada, non hai concentrazione ti ricordo che stavi studiando, a furia (cavallo del west) di rimanere indietro sei già un esodato, andrai a lavorare come pizzaiolo, venderai porta a porta consulenze giuridiche”. 

….


Eri lì che mi osservavi, ogni giorno da quando sono nato. Le tue labbra pronte a parlare. La tua spallina a cadere. Ma non è più tempo per i consigli e per le critiche. 

Ora il tuo cazzo di foglio di carta e i tuoi sberleffi li puoi arrotolare in cantina.

venerdì 25 luglio 2014

10 ragazze così,che dicon solo di si.Purtroppo.

Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale e frutto di immaginazione. I post non vogliono ledere la sensibilità di alcuno. L'art. 21 della nostra Carta Costituzionale sancisce la libertà di pensiero e di stampa, cardini inviolabili della nostra società e della nostra democrazia.

Ignorantia legis non excusat. La legge non ammette ignoranza.. Locuzione latina ripetuta diverse volte questa mattina durante il ripasso. Caposaldo dei miei studi giuridici. Una delle poche frasi che mi sono sempre ricordato e che accompagna la mia vita di tutti giorni. E che ultimamente mi fa anche comprendere diverse cose sul genere femminile. Voglio essere più chiaro. Mi è sempre capitato di avere come esempi di vita delle donne eccezionali, studiose, acculturare e che hanno una marcia in più rispetto a noi uomini. 
Eppure ultimamente continuo ad imbattermi in donne di una ignoranza abissale. E questo mi fa stare veramente male. Dare la colpa alla televisione, alle soubrette, al solito Berlusconi mi sembra scontato. Sicuramente sono stato estremamente sfortunato io. In ogni caso ho diversi esempi da portare:

1)Ginepra, 30 anni circa, impiegata. Nel raccontarmi dei suoi migliaia di viaggi inizia a parlarmi del Cile. La guardo e le dico:”Ah magnifico il Cile, ti avranno sicuramente offerto da mangiare le cavie”. Risposta:”noooo che schifo, niente insetti per me!”. No, guarda sono tipo cincillà, però più pelosi. "Ahhh e secondo te mangerei un cane?".

2)Moregalla, 21 anni, politicante di destra e studentessa di merende applicate alla Nutella. Durante la campagna elettorale cerca di convincermi a tutti i costi di votarla. Davanti ad un kebabbaro. “Perché noi siamo un gruppo giovane di donne che amano divertirsi e viaggiare. Pensa che nel caso vincessimo abbiamo già prenotato un viaggio per la Cina”. Ah bene dove andate, le chiedo. “A Tokyo”. 

3)Trojella, 27 anni, studentessa di medicina fuori corso, figa. “Ciao Trojella, tutto a posto? Senti cosa mi consigli per il mal di schiena, un po’ di ibuprofene?”. “ DI COSA?”. "Guarda al massimo prendi un moment".  ...............

e poi la vincitrice assoluta, colei che mi ha fatto più volte pensare di evirarmi ed andare a vivere con il maestro Karin (quello con le fattezze di un gatto) sull’obelisco di Balzar (che in realtà dovrebbe chiamarsi Obelisco di Karin,comunque...) :

Ciao Jennara, come procedono le vacanze? 
Beh bene dai.
Sei andata al mare?
No no sono in camera.
Si ma dico sei partita per una località marittima?
No no sono a Venezia. 


… … … tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu (telefono) 

mercoledì 23 luglio 2014

Adelante Pedro

Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale e frutto di immaginazione. I post non vogliono ledere la sensibilità di alcuno. L'art. 21 della nostra Carta Costituzionale sancisce la libertà di pensiero e di stampa, cardini inviolabili della nostra società e della nostra democrazia.


E’ incredibile la puntualità con cui interrompa ogni giorno lo studio. Pur non avendo parenti operai, grazie ad un orologio interno alle alle 12.30 il mattino e alle 18.30 il pomeriggio chiudo libro e codici. Apro il pc, scrivo il blog, gioco con la cagnolina, vado alla leroy merlin a guardare tubi. Molti tubi. Non li compro. Li guardo e li misuro. Lo psicolabile dei bricocenter. 
A volte vado nel reparto viti, ne compro qualche manciata. In casa ho più viti che mensole. Ma continuo a prenderle. Il maniaco delle viti (mi appassionano molto anche le fisher).

Cose che nessuna donna può capire. 

Sta di fatto che un giorno tornando dalle mie peregrinazioni inutili da uno dei vari paradisi della brugola assistito ad una scena agghiacciante. E, devo ammetterlo, sotto diversi profili esilarante. 

Guidavo beatamente con di fianco i miei chiodi (forgiati) quando davanti a me l’auto di una ragazza sui 25 anni si ferma per far attraversare una signora sulle strisce pedonali. 
La signora de quo, 50 enne latino americana alta circa 1.50m  per 70 kg, ringrazia con la mano la giovane guidatrice, afferra le borse della spesa e si accinge con una corsetta a passare. Ma una volta di fronte all’auto, la ragazza per non so quale motivo riparte e la centra in pieno. La signora vola a gambe unite e in posizione fetale per circa un metro con le borse della spesa ancora fra le mani e le arance in volo con la stessa. 

La ragazza in macchina si mette le mani nei capelli (a cosa stesse pensando si può solo ipotizzare, probabilmente la sua estetista pochi minuti prima le aveva imposto di farsi strappare anche i peli dal fondoschiena, provocandole così un bruciore che doveva necessariamente refrigerare il più in fretta possibile a casa con un bel ghiacciolo...un calippo probabilmente).

La signora, che qui chiameremo Gutierrez si rialza illesa e inizia ad esclamare: iha de puta, tua madre es una perra, ma puerco el burro che ti ha fatto nascere... e altri improperi misto tra spagnolo, italiano e bergamasco (forse). 

Me ne vado, scioccato. Avrei voluto infiliare il mio biglietto da visita nella flaccida scollatura di Gutierrez. 

Ma fortunatamente non lo feci.

Jessica Rota infatti aveva dalla sua parte un’interessantissima pronuncia della Corte di Cassazione secondo cui chi attraversa le strisce pedonali correndo non vedrà riconoscersi alcun risarcimento del danno ( Corte Cass. Sezione III, Sentenza 18 ottobre 2001, n. 12751)


Morale al contrario: Questo è ciò che accade a chi segue le regole. A chi fa attenzione. Insomma a chi vive rettamente ogni giorno. C’è sempre uno stronza di 25 anni che pensa ai cazzi suoi PRONTA AD INVESTIRTI con il beneplacito della Cassazione.


lunedì 21 luglio 2014

Padri di gomma

Penso sia capitato a tutti una volta nella vita di essere insultato pesantemente, e senza alcun motivo, da persone con cui non avete mai nemmeno parlato. Che vi conoscono per sentito dire. 

Persone che non provengono da una classe sociale disagiata ma che anzi fanno del denaro il loro vessillo, il loro unico appiglio sociale. 

Dietro a queste persone si nascondono spesso animi frustrati, fragili, che provano il gusto nello sminuire gli altri, nel dire cattiverie perché hanno ben altri problemi alle spalle, che non sanno razionalizzare. 

Spesso tale disagio proviene dai genitori e dalla scarsa educazione che impartiscono. 

E non parlo di: “ringrazia il panettiere. Dì per favore alla signora”. Ben altro, qualcosa che si cela nell’animo dei padri e delle madri stesse.

Genitori che non possono mostrare il fianco del loro penoso retroterra culturale. 

Una educazione costruita sull’apparenza. “Per emergere devi seguire il nostro esempio", viene silentemente riferito ai figli. 

Rifatti il viso, il corpo. Diventa come noi, un mostro (ho visto dei PADRI con nasi e labbra rifatte…allucinante…fattezze al limite del grottesco).  

Spesso sono soggetti provenienti da piccole province con le loro frustrazioni. Che devono andare a Milano, "perché da noi non c’è niente". Ma loro scappano. Scappano di continuo per non ascoltare la loro misera coscienza ormai da tempo relegata nella vacuità di una borsetta di Louis Vuitton. 

Ma c’è un rimedio.

Innalzarsi sopra di loro. Perché da quassù, senza quella coltre di ignoranza che gli annebbia la vista, tutto è molto più chiaro e loro, li sotto, potranno soltanto navigare (con il loro genitore dalle labbra di gommone) nel mare di merda in cui si trovano così bene. 

E avranno mariti e mogli come loro, figli come loro, che vivranno sulla base dei loro pessimi valori, della loro sprezzante ignoranza (e non basta una laurea per non esserlo, fidati). 

Fate come accade al compratore nell’ aliud pro alio (vendita di cose differenti da quelle richieste: es. ti vendo del vino, ma in realtà è aceto), riscontrate la difformità tra ciò che pensavate che loro fossero e lo schifo che realmente sono e rescindete il contratto per inadempimento.

Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale e frutto di immaginazione. I post non vogliono ledere la sensibilità di alcuno. L'art. 21 della nostra Carta Costituzionale sancisce la libertà di pensiero e di stampa, cardini inviolabili della nostra società e della nostra democrazia.


domenica 20 luglio 2014

Striscia di Garza...

Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale e frutto di immaginazione. I post non vogliono ledere la sensibilità di alcuno. Gli articoli 21 e 27 della nostra Carta Costituzionale sanciscono la libertà di pensiero e di stampa, diritti e cardini inviolabili della nostra società.

Parlare anche solo lontanamente di ciò che sta accadendo in questi ultimi giorni in Palestina mi sembrava un insulto. Ma lo devo fare. Perché in fondo questo è un blog agrodolce. Perché tutti dovremmo manifestare la nostra indignazione. 

Tra le notizie che mi hanno maggiormente colpito vi è quella per cui gli Israeliani, prima di bombardare, sono soliti chiamare a telefono gli abitanti della zona. 

“Ciao sono il tuo nemico Ebreo, mi passi la mamma? Si buonasera signora sto per bombardarvi con degli elicotteri ipertecnologici che ci hanno fornito gli americani (mentre voi ci lanciate i sassi…non si fa, cattivi palestinesi!). Ah giusto, dimenticavo, avete 3 minuti di tempo per andarvene”. Quei tre minuti non li hanno quasi mai. Sembra una barzelletta nera, ma non lo è. Era la testimonianza di una donna Palestinese che aveva appena perso suo figlio,la sua casa. Il suo piccolo mondo. La sua vita. 

Ma oggi dopo l’ennesimo Raid mi sono chiesto cosa stia facendo l’ONU, che misure stia adottando. 

Ma poi leggo: 

L’ONU DICHIARA: "80 MILA GLI SFOLLATI" (Notizia di TgCom 24..). 

No ma…ora l’onu fa solo il calcolo di quanti civili sono rimasti senza casa?

Che cazzo è diventato l’ISTAT?

DOVREBBERO MEDIANTE LA DIPLOMAZIA, E NON SOLO, FAR CESSARE QUESTA FOTTUTA GUERRA. MA L’ONU è FORMATA DALLE STESSE NAZIONI CHE RIFORNISCONO GLI ISRAELIANI.

Un gatto che non può mangiare la sua stessa coda. 

Mio nonno è morto quando avevo 12 anni, mi raccontava spesso di ciò che ha vissuto durante la seconda guerra mondiale e di quanti arti (era un medico) ha dovuto tagliare per salvare le vite dei suoi commilitoni. 

Mi ricordava che nonostante tutto,nonostante l’odio, quando guardava negli occhi un nemico vedeva se stesso. 

Perché le lotte di potere ci vogliono auto-annientare, ma siamo tutti uguali e vogliamo tutti la stessa cosa. 


Un territorio in cui vivere in libertà. 

sabato 19 luglio 2014

Il vecchio cinese che cammina al contrario

Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale e frutto di immaginazione. I post non vogliono ledere la sensibilità di alcuno. Gli articoli 21 e 27 della nostra Carta Costituzionale sanciscono la libertà di pensiero e di stampa, diritti e cardini inviolabili della nostra società.

Mi capita ogni giorno. Scendo di casa alle 8.30 per andare a lavoro e lo vedo. Il vecchio cinese che cammina al contrario. 

Mi guarda e passeggia con il suo gamberesco passo. 

La cosa che più mi colpisce è però il suo sguardo, il suo modo di fare. Sorride sempre. E tutte le mattine lo saluto e rido. A volte a crepapelle. Perché il suo essere così felice e così ridicolo mi fa stare bene. La mia ilarità dura ben poco, il tempo di tornare nel mio mondo legale, nel “mio studio”, in Tribunale. 

è un mondo assurdo, in cui non si riconosce il merito, in cui non si riconosce la fatica. Un mondo artefatto in cui se sei in giacca e cravatta “buongiorno avvocato”, se sei in jeans “veloce intralci la fila”.

Una “giustizia” (fatemi passare questo termine atecnico) che ci spappola il fegato. Penso a ciò che è accaduto ieri con la sentenza della Corte d’Appello di Milano che ha assolto l’Onorevole Silvio Berlusconi (avrei voluto scrivere miliardi di nomignoli ma…è già scandaloso chiamare Berlusconi con il titolo di ONOREVOLE) perché il fatto non sussiste (concussione,art. 317 c.p.) e il fatto non costituisce reato (prostituzione minorile, art. 600-bis c.p.). 

E ora è sabato (sembra abbiano redatto il dispositivo di venerdì proprio per non venir meno alla "Milano da Bere”),mi immagino la festa di Palazzo: “entrino i pagliacci, le puttane e i nani giocolieri…si dia inizio alle danze!”. 

Sono stanco di tutto. Sono incazzato eppure mi sento inerme. Ho anche 38 di febbre, e tutti sono felici su Facebook, su instagram, quando non c’è nulla per cui essere felici. Perché siamo una nazione di cristallo e quello che accade ogni giorno frantumerà le nostre speranze sotto i nostri stessi occhi. 

Certo ora siamo indignati, ma settimana prossima ricominceremo con i soliti aperitivi, continueremo a festeggiare, giovedì cena dei praticanti sulle Mura di Città alta, evviva l’estate che avanza..un altro Mojito, grazie. Facciamo un giro al lago, andiamo in barca a Jesolo, pensiamo solo ai cazzi nostri.

Il mondo gira dalla parte sbagliata. 

E l’unica persona ad averlo capito è lui, il cinese sdentato che cammina al contrario, che ci sorride e si sorride, perchè lascia alle spalle quel velo di ipocrisia che ci accompagna ogni giorno.


Ni-hao. 

martedì 15 luglio 2014

A Blue Jean Serenade

Ti guardo. Immobile e bellissima.  E osservo le tue curve e ti tocco. Sei morbida. Ricordo la prima volta che siamo stati insieme. Avevo circa 19 anni. Mio padre mi aveva dato il permesso di portarti fuori, ero ancora un giovincello con baffetti prepuberali alla zorro (oggi sarei definito hipster). Siamo partiti per il lago. Soli, noi due. In Blue Jeans entrambi. Ad ogni curva sobbalzavi e io con te. E ridevo a squarciagola perché finalmente eri mia. Spogliarti poi da quel tuo abito nero, è stata una sensazione meravigliosa. Odori, brezza, la gente ci fissava ogni volta che eravamo insieme.

E sono geloso e sei solo mia. 

Tutti gli amori hanno i loro alti e bassi. L’anno scorso hai fatto i capricci più e più volte. Dicevi che avevi bisogno di ricaricarti ma è stato solamente un problema passeggero. Sei tornata quella di un tempo, e quando siamo soli ruggisci ancora, oggi come ieri. E domani sono sicuro che mi farai sussultare, torneremo quelli di un tempo. Una coppia che non si poteva lasciare, perchè troppo belli insieme. Perchè indissolubilmente legati.

Questa mattina appena sveglio ti ho raggiunta, ed ero felice, sono trascorsi più di 10 anni da quando sei con me, da quando ti possiedo. Un possesso continuo, senza interruzioni

Lo volevo dire subito a mia sorella, ma non me la sono sentita, avrebbe pianto. 

Certamente non sarebbe stata felice di sapere che le ho usucapito la sua auto, ora mia, un maggiolone cabriolet blue del 1970.  




Nota: secondo l' art. 1162 co. 2 c.c. l'usucapione di mobili registrati, come le automobili, avviene mediante il possesso ininterrotto e continuo per 10 anni (quando non via sia titolo idoneo al trasferimento, ad esempio un contratto di compravendita). 

lunedì 14 luglio 2014

Nail art

Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale e frutto di immaginazione. I post non vogliono ledere la sensibilità di alcuno. Gli articoli 21 e 27 della nostra Carta Costituzionale sanciscono la libertà di pensiero e di stampa, diritti e cardini inviolabili della nostra società.

Mentre ripetevo alla mia perplessa cagnolina la differenza tra le azioni petitorie (azione di rivendicazione, negatoria, regolamento di confini e per apposizione di termini) e possessorie (azione di reintegrazione, di manutenzione),mi sono reso conto di aver disegnato sulle unghie delle mie mani dei tenerissimi cuoricini con l’evidenziatore.

Cancellate immediatamente le prove del femmineo gesto recupero la mia mascolinità con una sana toccata di palle,a cui fa seguito un’espressione sullo specchio alla Alain Delon che si estrinseca in un' alzata di sopracciglio da gran macho dannato. E penso: faccio sempre la mia porca figura. Non è vero, ho la faccia distrutta ultimamente...e cado nello sconforto. Nike sempre più perplessa se ne va. Le grido: tutte uguali voi femmine! Ci lasciate sempre nel momento del bisogno! Lei mi risponde con un fragoroso peto nell’altra stanza. Mi zittisce. Sono anche più pragmatiche di noi uomini, penso. 

Rimasto senza nessuno con cui interloquire inizio pertanto a disquisire con il mio über-ich (alla terza parola forbita mi auto banno) circa i difetti del gentil sesso. 

Ogni giorno leggo sui miei numerosi social network ragazze che chiedono “il ritorno dell’uomo sensibile, ma che le tratti anche male”. Che è come dire: voglio un gelato però scioglimelo con la fiamma ossidrica. Oppure: dammi un paio di scarpe senza suola. Meglio ancora, usa il goldone ma taglia la punta (donne, ossimori viventi). 

Altre fanno quelle di sinistra perché di moda. E subito mi viene in mente quel che mi è capitato ieri quando sono stato invitato ad una manifestazione da una ragazza che si dichiara comunista. Oggetto dell’incontro, ritrovarsi in piazza per manifestare contro i bombardamenti a cui stiamo assistendo in questi giorni da parte degli Israeliani nei confronti dei Palestinesi. Subito mi accingo a chiederle quali temi si tratteranno. Mi sento rispondere: boh io ci vado perché è Pro Gaza, non so niente, vado e basta. La paternale è dovuta. Le spiego l’importanza del sapere perché si manifesta e dell’informarsi prima di appoggiare qualsiasi causa, dovuta e giusta che sia. 

Nike torna, ha in bocca il suo gioco preferito, glielo devo lanciare o abbaierà per un’ora di fila, è arrivata l’ora di giocare. 

Come direbbe Cyndi Lauper: Girls Just Wanna Have Fun

sabato 12 luglio 2014

Fagioli borlotti ed esalazioni dal fondo confinante

Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale e frutto di immaginazione. I post non vogliono ledere la sensibilità di alcuno. Gli articoli 21 e 27 della nostra Carta Costituzionale sanciscono la libertà di pensiero e di stampa, diritti e cardini inviolabili della nostra società.

Durante lo studio del divieto di immissioni ex art. 844 c.c., secondo cui "il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le ESALAZIONI, I RUMORI, GLI SCUOTIMENTI e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino se non superano la normale tollerabilità”, la mia coinquilina di una vita mette a bollire una pentola di fagioli. Che apportano molte fibre e proteine naturali,dice. Ovviamente le battute sulle esalazioni, i rumori e gli scuotimenti dovuti all’ingestione di tali legumi sarebbero veramente troppo facili. 

Proseguo pertanto nella lettura (volevo dire studio) del codice trovandomi di fronte al concetto di stillicidio art. 908 c.c. E di coincidenza in coincidenza noto che in quel preciso momento inizia a diluviare: ore 16:00 circa. In quel dannato istante mi arriva anche una notifica dall’evento a cui dovevo partecipare. Serata rinviata causa diluvio-fottuto-universale. Santo cazzo.

E’ Luglio, ci sono circa 17 gradi, diluvia, serata annullata. 

Ci rinuncio, rinuncio a tutto cazzo. Allo studio, ai miei sogni impossibili, a lei. Chiudo il libro. 

Basta vado a lavorare in un Hotel. 
Farò il portiere di notte. 
Me ne andrò in Thailandia a scommettere sui combattimenti tra Betta Splendens. 

Sono veramente stufo di tutto. 

Ma poi ripenso a quello che ho visto ieri, in Borgo. Colleghi (e non solo) che ogni giorno si mettono in gioco, che speranzosi aprono propri studi, che lavorano di notte in Aeroporto (sveglia alle 4.00 di mattina), che si sentono in colpa per aver chiesto al loro dominus il sacrosanto-diritto-di-poter-studiare per l’orale. 

E io sono qui a compatirmi inutilmente, quando fuori il mondo lotta. Sotto la pioggia.  

Chiamo Aneta la mia coinquilina di una vita, i fagioli sono quasi pronti, è ora di scolarli. E’ ora di darsi da fare. 

Li metto sul piatto, sono caldi. Mi fanno venire in mente la prima scena de "Lo chiamavano Trinità", mi succede ogni volta. Li assaggio. Sono buoni, ottima cottura. Mi sento già meglio. 


 Forse da qui, oggi, potrò ricominciare. 

giovedì 10 luglio 2014

Praticante sul mare di nebbia

Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale e frutto di immaginazione. I post non vogliono ledere la sensibilità di alcuno. Gli articoli 21 e 27 della nostra Carta Costituzionale sanciscono la libertà di pensiero e di stampa, diritti e cardini inviolabili della nostra società.

Nel ripassare il cosiddetto federalismo demaniale secondo cui sono trasferiti alle regioni i beni del demanio marittimo ed i beni del demanio idrico, mi sono ricordato di un esame sostenuto all’ultimo anno di Università: diritto della navigazione. Uno degli esami più inutili dei mie 5 anni (facciamo 8) ma che, come ogni cosa inutile, mi appassionò a dismisura. 

Forse perché ho sempre sognato di lasciare questa dannata Lombardia e andare ad esercitare la professione (qualunque essa sia, anche il gigolò) al mare, magari esser il legale del Porto di Ancona, meglio ancora di Senigallia mia seconda casa. 

Un grande difetto che mi ha sempre caratterizzato è però quello di rendere tutto troppo romantico e per tale ragione irrealizzabile. 

Mi vedo infatti nel mio studio, in cima ad un faro tormentato dalle onde, con in mano un codice, vestito con un maglione a collo alto...e una pipa. Un viandante sul mare di nebbia, ma di fronte il mare invece che le Prealpi Orobie. 

Tornato nel mondo reale mi sono reso conto che in fondo non è un sogno così impossibile (esame-di-stato-del-figa-permettendo). 

Certo sarei uno dei pochi casi di emigrazione al contrario. Tutti che vengono al nord a lavorare. Io che vado a fare il pezzente giù. Si ma un pezzente felice. Mi comprerei una piccola casa coloniale in cui tenere i miei 300 cani e un pony per mia nipote. La mattina mangerei bomboloni invece che i PAIN CROÛTE (biscotti secchi veramente insulsi  e asfittici e abulici e biologici). In luogo del bergamaschissimo POTA userei un altro intercalare molto carino, ma che in realtà è una bestemmia e che per tale ragione preferisco non riportare (solo perché Papa Francesco mi segue dopo il post dell’altro giorno). A proposito, tifo Argentina. Anche se Maradona mi è sempre stato sul cazzo e penso che Lionello sia molto meglio di Lui (probabilmente in questo momento una mia lettrice e futura moglie Napoletana mi starà insultando). 

Concludo con una barzelletta: SOGNAVO DI ENTRARE IN MARINA, MA LEI NON VOLEVA.


Nota: Marina è la mia migliore amica del mare...

Nota n.2: a volte mi capita di parlare ai miei amici utilizzando la voce di una signora di 50 anni che vende le tagliatelle a Senigallia. Immagino sia tutto nella norma. Nello specifico ad ogni domanda rispondo con un " Orca madosca vuoi ancuora un puochino dè tagliatuelle???


mercoledì 9 luglio 2014

Alien

Ieri mentre mi accingevo a rincorrere un simpatico ratto insieme alla mia cagnolina per le vie di Londra (una Bergamo così uggiosa e fredda non si vedeva da anni) mi sono reso conto di come, nel caso fossi riuscito a prenderlo, sarebbe stato automaticamente di mia proprietà in quanto res nullius.

 Ed è solo dopo aver fatto questa considerazione che mi sono reso conto di quanto lo studio mi alieni totalmente. Sin dai tempi dell’università. 

Vedo norme,brocardi,istituti in ogni dove, in ogni mio pensiero (e a volte sogno di notte il mio ex dominus ma questo forse ha più a che fare con la psichiatria freudiana). 

Se guardo un muro non scorgo la frase “fiorello è gay” o “stellina bocchinara” ma immediatamente mi accorgo della piastrella con inciso l’art. 83 del codice penale (divieto di affissione). 

Questa mia totale mancanza di contatto con la realtà mi porta spesso a parlare attraverso frasi latine messe nei miei discorsi, spesso e volentieri, senza alcun senso. Proprio questa mattina il mio panettiere dopo avermi consegnato il pane, mi ha raccontato della facilità con cui si può sfornare una pagnotta con le olive. Felice del suo memorabile racconto mi sono accomiatato con un bel “ah, allora non è così così difficile, sic et simpliciter!”. A cui mi sono sentito rispondere un bel vada via il cul. 

Per nulla contento della mia uscita, che faceva molto "ti prendo per il culo perché tu il latino non lo conosci" (mi sono sentito immediatamente l’azzeccagarbugli con il suo latinorum), mi sono diretto verso casa…ma il mio Matrix giurisprudenziale non se ne andava. Tutto era diritto. Per NEO ogni cosa, ogni persona ha la forma di un codice binario, un susseguirsi di numeri. Per me ogni cosa aveva le fattezze di una legge, di un articolo. E nel ritorno a casa osservavo ciò che mi accadeva intorno: 

Cane che caga, proprietario non raccoglie. Multa da 25 a 150 euro.

Signora che cade su cacca di cane fresca. Art. 2052 c.c. Responsabilità per danno cagionato da animali.

Zingarello con faccia estremamente antipatica (l’avrei anche io se vivessi come lui) che mi chiede denaro. art. 32 convenzione ONU: divieto di sfruttamento minorile.

Bambina di 8 anni che dice bestemmia contro la maestra aggiungendo ulteriori improperi (ridevo e piangevo al contempo). Non punibile per ingiuria ex 594 c.p. in quanto minore.

Fidanzata che risponde al suo ex di lasciarla stare e di non continuare a chiamarla ( o magari era solo il tipo della godafone). Atti persecutori, cosiddetto “stalking". Art 612 bis c.p.

Probabile pusher che vende probabile sostanza stupefacente in pieno centro a  probabile minore (o magari gli dava solo una sigaretta). DA RIPASSARE

Tornato a casa mi sono seduto. Ho mangiato il pane alle olive, ho pensato al contratto di compravendita e al sinallagma posto in essere per acquistarlo, e mi sono detto:


forse è meglio andare a Mykonos per una settimanella. 

domenica 6 luglio 2014

Cugini di Campagna

Tra le canzoni in assoluto più ridicole nella storia della discografia mondiale come non citare Anima mia dei Cugini di Campagna. Pur odiandola terribilmente  è da questa mattina che la canticchio incessantemente tra me e me. Tutto è dovuto ad un articolo studiato proprio oggi, di cui non conoscevo l’esistenza. 

Art. 629 c.c.: disposizioni a favore dell’anima (ma che cazz…): sono quelle disposizioni  che prevedono l’esecuzione di suffragi e atti di culto in favore dell’anima del de cuius. Che ne so, designo Mestizio,mio futuro figlio EMO, affinché ogni giorno vada a pregare davanti alla mia tomba (che per dovere di cronaca non esisterà dal momento che le mie ceneri verranno utilizzate come origano in un’insalata caprese). 

ecco cosa vorrei che i miei discendenti facessero per far si che la mia anima-origano riposi in pace in un bel piatto di mozzarella:

  1. dire a “Telegatto" (nome fittizio,ma dai?), mio compagno delle elementari, che mi pestava regolarmente ogni giorno (tipo Nelson dei Simpson), che ho sempre pensato che sua madre fosse veramente una puttana (quella volta non la prese tanto bene).
  2. Andare dal mio prof. di diritto privato di Pavia e spiegargli che anche se si sente il numero 1 il termine mongoloide per classificare una persona affetta da sindrome di down è da ignoranti patentati. Ecco e magari trombargli la moglie. 
  3. Riunire tutti i praticanti d’Italia e fare un mega sciopero “asking more food” (così per citare Oliver Twist).
  4. Spiegare a Buffon che l’Italia è allo sbando non per il fatto che “non ci sono più i giovani di un tempo”, ma proprio perché sono i giovani di un tempo ad aver distrutto questo paese. 
  5. Dire a Papa Francesco che si, mi sta simpatico, ma che non posso dirlo in pubblico perché ne andrebbe della mia reputazione da fico-anarchico. 
  6. Spiegare a Dragonio (lo ricordate?) che sono l’unico ad aver capito che dietro a quel suo look impeccabile e a quella sua toga così aristocratica si nasconde una persona veramente sola. 

ed infine:

Spiegare a Lei, a Lei…che non mi dispiacerebbe avere un suo commento o un like o...


anche un misero rutto virtuale.

mercoledì 2 luglio 2014

Apparenza

E' la natura che ci chiede di apparire. Si osservino alcuni tipi di uccelli,gli uccelli del paradiso. Il maschio durante il periodo degli accoppiamenti compie una danza scatenata mostrando alla femmina le sue ali e l’avvolge. Apparire forti e belli e pertanto pronti per l’accoppiamento. Che è un po’ quello che succede a noi ogni giorno. 

Partecipare alle feste più IN per mostrare chi siamo e quanto valiamo.
Vestirsi bene. 
Avere un’auto sportiva. (bianca)
Occhiali alla moda. (tartarugati)
Una bici vintage. (Bianchi)
Una parlata forbita. (immanente,postergare,prepuziare)

Quest’anno sono stato solo una volta in discoteca. Beh solo. Già tanto una volta per quanto mi riguarda. Ho visto la cosiddetta Bergamo bene in vetrina. Ed io ero proprio nel bel mezzo della vetrina. C’era il Gibby, il Bubby, il Maggi, il Popi, il Goffi, lo Sbrody, il Tanfi (di cipolla), il Dini, il Gafi. Soliti nomignoli di merda che si danno i ricchetti bergamaschi. 

Non facevano nulla. 

Facevano finta di ballare, si parlavano nelle orecchie per non sembrare sfigati, bevevano drink finiti da secoli. 
E con tutte le ragazze più tirate di Bergamo cosa diavolo mi viene in mente? Il concetto di apparenza giuridica, ripassato nel pomeriggio:

Con il termine apparenza del diritto si intende un rapporto tra un fenomeno costituito da una situazione fattuale, presente con immediatezza, che segnala una determinata situazione giuridica facendola apparire come reale ed un'effettività giuridica di segno diverso, non corrispondente al primo.

“Una situazione fattuale…facendola apparire come reale…”. La vetrina di ragazzi che si mostra, i colori, i balli.

“...ed un’effettività di segno diverso...”. Sono un branco di idioti, ignoranti (anche se alcuni di essi avvocati…ma di certo essere avvocati non è sinonimo di cultura), che dispiegano le loro ali e le mostrano cercando di avvolgerci tutti nella loro dirompente vacuità.  

Beh, penso. Almeno gli uccelli del paradiso alla fine del ballo…


trombano.