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martedì 21 luglio 2015

L'amore è una questione di social

Il presente post è pura invenzione del presente blogger, non vi è alcun riferimento a persone o a fatti realmente accaduti. Solo critica della società attraverso la mia fervida immaginazione. 



Nella mia breve carriera da praticante ho seguito diverse separazioni coniugali. Ed ogni volta, davanti al Presidente del Tribunale, ho avuto  la medesima terribile sensazione di incredulità . 

Le coppie si lasciano per i motivi più svariati. 

Tradimenti, incomprensioni caratteriali, ancora tradimenti, incomprensioni caratteriali dovute a tradimenti. 

Ma non è questo che mi colpisce, nemmeno le continue guerre per 50 euro in più o in meno. 

E’ l’assoluta estraneità che i coniugi manifestano uno di fianco all'altra. 

Che sia passato un anno o 5 o 25 la cosa non cambia. 

Li osservo e li immagino innamorati, la prima notte di nozze e ancora gli anni di fidanzamento. Il ti amo sotto le coperte e quello nei momenti più difficili, poi i litigi, il riappacificarsi, crescere i figli, provare ad averne, cadere insieme per poi rialzarsi. 

Tutto sparito in una coltre di indifferenza. Totale e terribilmente palpabile. 

Così incredibilmente interessati a cancellare il coniuge da Facebook che a provare dolore. Questo il loro primo pensiero, iconoclasti dei sentimenti. Non il dolore per aver perso l’amore, una persona su cui fare affidamento. Non la voglia di ricominciare a vivere e ricrearsi un futuro. 

Ora devo andare il mio cane mi aspetta con la pancia all’aria, vuole essere accarezzata. 


Se domani litigheremo non avrà social network da cui cancellarmi...è un problema di polpastrelli, proprio non ce la fa ad utilizzare quel maledetto computer. 

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