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lunedì 4 maggio 2015

L'outsider

Ogni riferimento a persone, luoghi, cozze, vongole è puramente casuale e romanzata come ogni mio post. Non sono uno scrittore, sono un blogger infelice e felice di esserlo.



Avevo 8 anni quando dovetti scegliere. 

1991, ore 9:00 di mattina, Senigallia, Marche. Il ritrovo della banda dei panozzi era sempre dietro la prima siepe vicino al cortile del mio stabilimento balneare. La banda era composta da Daniele, Marco, Marco2 e ovviamente dal sottoscritto,il più giovane. Avevano tutti tra gli 8 e gli 11 anni. Tutti di città differenti, ma con l’unica passione di giocare incessantemente e di sfidare le bande rivali. I nostri peggiori nemici erano quelli dello stabilimento adiacente, lo stabilimento "Duchi della Rovere". Spocchiosi, arroganti e tutti dello stesso paese. Pertanto ben organizzati e coalizzati contro il loro nemico comune, noi, gli outsider, i forestieri che venivano dalle grandi città del nord e che tentavano di spodestare il loro super potere, il loro monopolio del divertimento. 

Ore 14:00, le mamme ci chiamavano a casa per mangiare le cozze appena pescate dal nostro fornitore di fiducia, il vecchio nonno Ciccino. Il nonno di tutta la spiaggia. Mani ruvide, sempre a contestare tutto e tutti. Odiava i bambini tanto quanto noi odiavamo lui. Il classico rompi coglioni. Ma era il migliore nella raccolta delle cozze, dei cannelli e delle vongole. I nostri genitori lo veneravano, in fondo le cozze gratis pulite a riva con lo scheletro delle lavatrici faceva gola a tutti. Mia sorella quel giorno raccontò ai miei genitori di avermi fatto vedere l’ultimo film di Kubrick, Full Metal Jacket. Un putiferio, mia madre non la fece uscire di casa per giorni. Mia sorella era solita farmi vedere film eccessivamente “adulti” ma era convinta che la mia sensibilità avrebbe filtrato ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, nonostante la mia età. Quel giorno ripensai ad una scena che mi avrebbe segnato per tutta la vita. La scena vede Joker, il protagonista, il più umano di tutti, uccidere la cecchina ferita che aveva decimato la sua truppa,  una sorta di eutanasia. Una cozza mi rimase in gola, tossii per un’ora.
Sembra incredibile dirlo ma ai tempi l’unico modo per comunicare tra le diverse case del mare era utilizzare il telefono a gettoni. Quel pomeriggio ricevetti una telefonata da parte del capo della banda dei Panozzi. Daniele. “Luca vieni alle 16.00, la banda dei Duchi della Rovere ci ha sfidato”. Nonostante l’emozione feci la mia solita pennichella di fronte al mare mentre mia nonna ascoltava le sue telenovelas pornarelle ad altissimo volume. 
Alle 16:30 arrivai al luogo prescelto, come sempre in ritardo. Vidi le due bande in cerchio, intorno a qualcosa…sghignazzavano. Mi avvicinai e vidi la scena. 
Daniele aveva catturato una lucertola e con un accendino la torturava bruciandole varie parti del corpo, passò alla coda, alle zampe e infine al muso. La lucertola aprì la bocca ed emise un sibilo di dolore. 
Ero impietrito. 
Quel giorno capìì che non potevo essere schierato con nessuno di loro. Che avrei sempre odiato la violenza. 
La lasciarono li, sotto il portico dove si erano incontrati, si muoveva a mala pena, agonizzante ed ustionata. Chiusi gli occhi. Tutti intorno a me ridevano perché io piangevo. Mi venne in mente la scena di Full metal Jacket, dovevo farlo. 

Posi fine alle sue sofferenze utilizzando la ruota della mia bicicletta Atala. 

Dissero che l’avevo uccisa, che ero stato io ad ammazzarla quando nonno Ciccino, che già ci scrutatava da tempo, si avvicinò. 

Non mi interessai delle loro parole e dei rimproveri del vecchio cozzarolo, iniziai ad odiare tutti. Vidi mia madre, l’abbracciai in lacrime e le raccontati ogni cosa.

“Le scelte ci fanno crescere e tu oggi sei cresciuto più di tutti loro messi insieme”. Andiamo a casa, ma evita tua sorella per stasera, ha deciso di farti vedere IT. 

“Che film è?”. Dissi asciugandomi gli occhi.

“Nulla, lei sostiene sia educativo, parla di un certo pagliaccio…”.

(Ancora oggi quando apro il rubinetto dell'acqua temo che Penny Wise compaia da un momento all'altro)

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